FIGURE CHE SCOMPAIONO


con loro se n'è andata un pò della vecchia Mantova

Mantova 3 Marzo 1956, Nel pomeriggio di ieri si sono svolti i funerali di Gaetano Gadda, il liutaio Mantovano che in quarant'anni di attività professionale popolò dei suoi strumenti ad arco quasi tutte le orchestre sinfoniche del mondo. Come purtroppo si sa, il valente artigiano si spense venerdì mattina in una sala del nostro Ospedale dove era stato qualche giorno prima ricoverato per infarto cardiaco.
Gaetano Gadda era forse più conosciuto all'estero che tra la sua gente. Sei anni fa si interessarono di lui persino la radio di New York e quella di Monte ceneri per esaltare le sue straordinarie capacità che trovavano solida testimonianza nei suoi preziosi strumenti, musicalmente perfetti. Schivo da ogni clamore pubblicitario. Gadda non subì mai l'influsso della notorietà internazionale e continuò a lavorare modestamente ed indefessamente nel suo laboratorio di via Accademia fino a qualche settimana fa, quando un inesorabile male volle carpirlo per condurlo nel regno dell'Eternità.
Nato a Sorgà di Verona il 13 Aprile del 1900. Gaetano Gadda si trasferì 13 anni dopo con la sua famiglia nella nostra città dove allo scoppio della prima guerra mondiale fu assunto come apprendista nel laboratorio del celebre liutaio Stefano Scarampella. Sorretto da una ferrea passione e dotato di una spiccatissima sensibilità musicale, il giovane “novizio” divenne subito il pupillo del grande artigiano Mantovano il quale con vero amor filiale gli svelò ogni segreto della difficile arte.
Alla morte di Stefano Scarampella, avvenuta nel Gennaio 1925, Gaetano Gadda allestisce un laboratorio per conto suo in via Accademia. I suoi strumenti – violini, viole violoncelli – sono altrettanti gioielli di perfezione e ben presto essi varcano i confini d'Italia siccome richiesti da ogni nazione del mondo; Germani , Francia, Olanda, Belgio, Inghilterra, Stati Uniti, Brasile, Argentina, Giappone, Cina, ecc.
Soltanto lui Gaetano Gadda, sa fare però simili strumenti per cui è costretto a lavorare da solo, lassù, al secondo piano dello stabile numero 16 di via Accademia, e la sua “azienda” non può così assumere quelle proporzioni da potergli garantire una certa sicurezza economica. Per assicurare alla famiglia l'indispensabile egli lavora sodo, anche di notte, ma la sua produzione annuale non può superare i dieci strumenti. E' improba l'arte del liutaio e se gloria riserva, questa è quasi sempre postuma.
Pochi giorni prima che morisse, Gadda ebbe a dire ad un amico: “ Capriccioso il nostro mestiere. Fin che siamo al mondo i nostri strumenti sono valutati modestamente, come passiamo all'al di là ecco che salgono vertiginosamente di prezzo”.
Ma sinceramente avremmo voluto che i meravigliosi violini di Gaetano Gadda avessero continuato ancora per parecchi anni ad essere “valutati modestamente”.


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