Rivalta sul Mincio - Quando si dice figlio d'arte


di Paolo Biondo, giornalista de "La Voce di Mantova".


Mai affermazione è stata più calzante nel momento in cui si delinea il profilo artistico e umano di Sergio Antonelli. Un giovane che ha saputo esprimere la propria poliedricità artistica nei modi più svariati dalla creazione dei violini alla partecipazione a film di successo realizzati da registi di fama internazionale; il tutto passando anche attraverso la pittura, la fotografia e l’animazione radiofonica. Come sempre in casi simili c’è la ciliegina sulla torta ovvero la passione per le nuove forme di comunicazione come internet e della radio, la disponibilità a mettersi al servizio degli altri, vedi il suo recente impegno nella Protezione Civile.
Andando con ordine proviamo a raccontare passo dopo passo il cammino percorso sino ad ora Sergio Antonelli partendo dalla passione ereditata dal padre, Gino illustre liutaio e pittore che ancora oggi riveste un ruolo di primissimo piano in questi ambiti, per la realizzazione di strumenti musicali quali i violini. “L’arte del liutaio - ha spiegato Sergio Antonelli - l’ho appresa seguendo i suggerimenti di mio padre che in primo luogo mi ha fatto comprendere come lo strumento sia in grado di esprimere una propria personalità, che lo porti ad essere unico, solo se chi lo ha realizzato ha saputo inserirgli un’anima. Ho, poi, ampliato nel tempo il mio bagaglio d’esperienza non solo perché stimolato dal padre, ma perché dentro di me regna ancora oggi una forte passione artistica per questi strumenti che sono soliti affascinare ed emozionare chi li suona ed anche chi li ascolta”. La passione per l’arte del liutaio è tale da indurlo a non restare un anonimo liutaio, bensì di riuscire a creare un proprio stile, un violino che proponga sonorità, personalità e atmosfere praticamente esclusive. Con gli anni la passione e la professionalità acquisita l’hanno portato a collocarsi tra i nomi più seguiti del settore. Non a caso i suoi violini vengono ricercati non solo da musicisti italiani, ma pure da quelli di mezzo mondo.
La caratteristica di questi strumenti a firma Sergio Antonelli è che rispecchiano e meglio ancora valorizzano la tecnica denominata della liuteria mantovana. A tale proposito Sergio Antonelli è solito ispirarsi nella creazione di uno strumento anche a personaggi come Gaetano Gadda, Tommaso Balestrieri e Stefano Scarampella che sono considerati tra gli esponenti di spicco di questa particolare arte della liuteria.
Nel 1986 ha iniziato a frequentare il laboratorio del m° Bruno Montagne di Parigi che in quel tempo era residente nella centrale piazza S. Zeno di Verona. I suoi suggerimenti, in particolare su argomenti come la finitura dello strumento, il taglio delle effe, della filettatura e la scultura del riccio del manico, hanno consentito al giovane liutaio rivaltese di compiere un ulteriore salto di qualità. Chiusa questa esperienza non si è sentito appagato ed ha deciso di affrontare altri momenti formativi e in questo caso il suo punto di riferimento è divenuto il m° Mario Daoglio di Suzzara.
I suoi stimoli e le sue nozioni hanno permesso a Sergio Antonelli di venire a conoscenza di nuovi metodi di costruzione del violino ed anche di imparare a dare il giusto valore al legno utilizzato per la realizzazione dei violini soprattutto quello derivante da piante del territorio padano come ad esempio il pioppo nero (populus nigra) oppure l’acero campestre (acer campester). A questo punto la fame di sapere spinge Sergio Antonelli a percorre nuove strade e di sicuro quella che l’ha portato ad incrociare le conoscenze di Mario Gadda, figlio di Gaetano, si è rivelata assai proficua. Con Mario Gadda riesce a perfezionare la propria conoscenza delle caratteristiche di costruzione dei vari modelli ideati da maestri come Scarampella e lo stesso padre del suo tutor. Il nostro obiettivo ora si sposta su ciò che vive nell’artista rivaltese per quel che riguarda la fotografia. “Ho iniziato il percorso di fotoamatore - ha proseguito il giovane artista rivaltese - nel 1979 con la realizzazione di immagini assai cariche di fascino tanto in bianco e nero quanto a colori. Con l’avvento del digitale non ho abbandonato il metodo tradizionale e per questo ho potuto ampliare le mie conoscenze in questo ambito crescendo ulteriormente sul piano della qualità espressiva dei soggetti realizzati”. Dalle immagini alla parola il passo è breve e così per ciò che è collegabile al tema della comunicazione hanno ricoperto un ruolo determinante per il suo bagaglio d’esperienza sia il periodo vissuto come animatore nelle radio private e sia ora che ha dedicato la sua attenzione al ruolo di radioamatore. La musica e l’arte sono state per Sergio Antonelli fucine interessanti per svolgere con professionalità e fantasia il compito di tecnico del suono e delle luci di varie orchestre e tra queste egli ricorda con affetto ed emozione l’orchestra spettacolo Folklore Mantovano I Sonor. Prima di questa avventura si è esibito per due anni come sassofonista all’interno del corpo bandistico “F. Corradi” di Castellucchio ai tempi in cui era diretto dal m° Renzo Leasi. Oltre a ciò ha perfezionato il suo stile di esecuzione dei brani frequentando la scuola di musica del m° Renzo Onofrio, fisarmonicista di Rodigo e componente de I Sonor. Il quadro artistico nel quale si riconosce Sergio Antonelli si completa anche con la realizzazione di alcuni acquerelli e disegni a grafite. Anche in questo ambito l’esperienza del padre ha giocato un ruolo di primo piano; in varie occasioni, in particolare nelle realizzazioni dei vari murales realizzati da Gino Antonelli in varie località della provincia, Sergio era al fianco del genitore pronto a condividere la sua opera, ma al tempo stesso a lasciare il proprio tratto sul risultato finale. Sergio Antonelli ha per taluni versi anticipato i tempi mettendo al servizio dell’arte le nuove tecnologie. Per fare un esempio grazie ad internet sta realizzando un progetto che dovrebbe dare il giusto risalto alla figura del liutaio. Non si tratta ovviamente di una vetrina ove acquistare bensì una sorta di libro dei ricordi. Una fucina di cultura e di memoria storica all’interno della quale trovano posto pagine emozionanti che raccontano di esperienze vissute da artisti liutai mantovani e di altri territori.
Il suo intento è quello di creare gli stimoli perché attraverso le opere e le testimonianze di questi personaggi si possa dare ulteriore linfa ad un’arte, quella del liutaio, che non potrà, mai per le sue caratteristiche avere una configurazione anonima, spesso frutto di una industrializzazione della produzione dello strumento. Vale la pena ribadire che il violino e tutti gli altri strumenti figli della liuteria, compresa quindi la chitarra, hanno un anima che solo colui che realizza l’opera sa trasferirgli. I musicisti, quelli veri, sono i primi a rendersi conto della sostanziale differenza che esiste tra un violino realizzato da un maestro liutaio e quello uscito da fredde e insensibili mani di una macchina operatrice. “Del caleidoscopio delle esperienze - ha rimarcato Sergio Antonelli - che ho vissuto sempre con grande passione e professionalità un ruolo non secondario ha avuto il cinema. Dal 1996 a tutt’oggi sono riuscito a dar vita ad importanti collaborazioni nel campo della cinematografia Italiana partecipando alla realizzazione di progetti firmati da personaggi del calibro di Ermanno Olmi, Salvatore Maira, Ruggero Miti, Francesca Archibugi, Mario D’Anna, Emanuela Rizzotto, Tonino Zangardi e Carlo Carlei. Sono stati momenti che mi hanno fatto crescere e che mi hanno permesso di comprendere come sia possibile esprimere il proprio credo artistico anche in ambiti difficili ma al tempo stesso entusiasmanti come quello del cinema”. In chiusura l’attenzione viene rivolta all’aspetto umano che ha portato Sergio Antonelli a dare voce al valore sociale che è per lui un aspetto di primaria importanza al punto che ha deciso di divenire volontario della Protezione Civile. A tale proposito è stato scelto, in quanto possiede la patente Ministeriale di radioamatore, dall’ASSOCIAZIONE NAZIONALE CARABINIERI 104° CASTELLUCCHIO e ha superato brillantemente il corso di formazione previsto per ricoprire il ruolo di volontario della Protezione Civile, e coordinatore delle telecomunicazioni radio dal 2010 al 2013.
Inoltre è stato iscritto per 4 anni, all'ASSOCIAZIONE RADIOAMATORI CARABINIERI C.O.T.A; Carabinieri on the air, di Castelfidardo (ANCONA). .....................................................................................................................................................................................................................Paolo Biondo


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